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GIUGNO

Cosa visitare a Bologna

La Dotta, la Rossa, la Grassa: così è definita Bologna, capoluogo della ricca Emilia Romagna.

La Dotta per la presenza di una delle più antiche Università d’Italia che ancora oggi continua ad attrarre studenti italiani e stranieri e a mantenere il suo ruolo di attivissimo centro culturale. 

Bologna la Rossa per il colore che i tetti e le case danno alla città, mantenendo vivi i colori tipici dell’epoca medievale.

Bologna la Grassa per la gustosa e sublime gastronomia: la cucina bolognese è conosciuta in tutto il mondo ed ha conquistato anche i palati più severi. Ovviamente Bologna non è solo questo: ad esempio ha degli straordinari luoghi dello spirito, come la chiesa di San Luca a cui si giunge attraversando 6 km di portici o il complesso delle 7 chiese, scenografico e bellissimo, la chiesa di Santa Maria con lo straordinario “Compianto”. Insomma, Bologna è una delle più belle città italiane, di cui vi consigliamo le 10 cose da fare e vedere durante un week end.

Piazza Maggiore

Cuore pulsante della città, Piazza Maggiore (o Piazza Grande come la chiamano i bolognesi e la cantava Lucio Dalla) è il centro della vita civile e religiosa di Bologna.

È celebre per la Fontana del Nettuno, sulla quale si affacciano i più importanti edifici della città medievale: ad Ovest il trecentesco Palazzo Comunale, ad Est il cinquecentesco Palazzo dei Banchi e a Sud l’imponente Basilica di San Petronio di fronte alla quale si stende l’elegante Palazzo del Podestà. Tutte costruzioni che testimoniano la storia della città, una storia iniziata nel 1200 quando il popolo sentì il bisogno di attrezzare la città di uno spazio da adibire a mercato. Tutti gli edifici che la costituivano vennero acquistati dal Comune e poi abbattuti e solo nel Quattrocento Piazza Maggiore assume l’austera forma che conserva ancora oggi. Nonostante la sua importanza storica, pare che la Piazza porti sfiga agli studenti che frequentano la celeberrima Università bolognese. Secondo la leggenda non bisogna mai attraversare la Piazza passando per il centro, ma sempre costeggiandola, perché altrimenti si può dire “Addio” alla tanto ambita laurea.

Basilica di San Petronio

La Basilica di San Petronio è la chiesa più importante e imponente di Bologna oltre ad essere la quinta chiesa più grande del mondo. I lavori di costruzione della Basilica iniziarono nel 1390 ma andarono avanti per secoli. Per far spazio a questo tempio, simbolo dell’orgoglio civico della città, fu necessaria la demolizione di torri, abitazioni private e ben otto chiese.

È l’ultima grande opera gotica realizzata in Italia, a croce latina a tre navate con cappelle. Da non perdere la Cappella Bolognini affrescata con le Storie dei Re Magi, il giudizio universale il Paradiso e in basso l’Inferno con una straordinaria e gigantesca figura di Lucifero e la rappresentazione del profeta Maometto nell’Inferno. La Basilica di San Petronio è appartenuta per lungo tempo al Comune che l’ha utilizzata per i più svariati scopi: luogo di cerimonie, tribunale, ritrovo pubblico; solo nel 1929, in seguito ai Patti Lateranensi, è diventata proprietà della Diocesi. Se vi recate in visita alla Basilica di San Petronio non potrete far a meno di notare la Meridiana costruita dal Cassini per dimostrare che era la Terra a girare intorno al Sole, e non viceversa com’era credenza del tempo.

Le torri degli asinelli

Le torri di Bologna sono uno dei tratti distintivi della città. Delle tante torri che vennero costruite tra il XII e il XIII secolo, oggi ne restano meno di venti. Queste strutture avevano una funzione sia militare che gentilizia: davano prestigio alla famiglia che ne ordinava la costruzione.

Le due torri più importanti sono quella degli Asinelli e la Garisenda. La Torre degli Asinelli venne costruita tra il 1109 e il 1119 dall’omonima famiglia che, oltre a riceverne prestigio sociale, la utilizzò per scopi militari di difesa ed avvistamento. Nel 1448, infatti, la torre venne dotata di una rocchetta per accogliere i soldati di guardia. Attualmente gli archi del portico della rocchetta ospitano alcune botteghe di artigiani, in memoria della funzione commerciale che la città svolgeva nel Medioevo. I visitatori, dopo aver percorso i 498 gradini della scalinata interna, possono arrivare fino alla cima della Torre degli Asinelli che, dai sui 97,20 metri di altezza, permette di avere la città rossa ai propri piedi. Durante le belle giornate, la vista può arrivare fino al mare e alla Prealpi del Veneto. La Torre Garisenda è più bassa (47 metri) e non è visitabile.

La basilica di Santo Stefano

La Basilica di Santo Stefano è un insieme di edifici sacri che formano il più noto complesso delle Sette Chiese. La triangolare Piazza Santo Stefano, che di recente è stata riportata al suo aspetto originario, accoglie la Chiesa del Crocifisso, la Basilica del Sepolcro, la Chiesa di San Vitale e Sant’Agricola, il Cortile di Pilato, la Chiesa del Martyrium, il Chiostro Medievale e il Museo di Santo Stefano.

Tutti edifici molto antichi che, se anche risalgono ad epoche differenti, mantengono una certa omogeneità stilistica, rendendo il complesso il monumento romanico più interessante e meglio conservato di Bologna. È probabile che il progetto originario del complesso risalga al V secolo quando il vescovo Petronio, dopo un viaggio nella Terra Santa, volle riprodurre nel capoluogo emiliano i luoghi sacri di Gerusalemme. Nel corso degli anni i lavori di modifica e di restauro hanno cambiato l’aspetto antico del complesso fino a ridurre a quattro il numero delle sette chiese iniziali.

I portici di San Luca

Cosa sarebbe Bologna senza i suoi portici? Per ben 40 chilometri la città è percorsa da porticati che non sono solo un elemento architettonico ma rappresentano l’essenza stessa e gli umori della città. 

Durante la bella stagione sono un’ottima protezione dal sole, nei mesi più freddi, invece, riparo perfetto dalla pioggia. Sono la metropolitana all’aperto di Bologna, percorsi coperti che permettono di raggiungere ogni punto della città. Il più famoso portico è quello di quasi 4 km che dal centro di Bologna porta alla Chiesa di San Luca, simbolo di Bologna posta sopra il Colle della Guardia. Legata al culto dell’immagine della Beata Vergine di S. Luca (la prima immagine della Madonna realizzata direttamente dall’Evangelista), la chiesa attuale fu realizzata tra 1723 e 1757 in sostituzione di una precedente chiesa quattrocentesca. La chiesa ha una planimetria ellittica con l’interno a croce greca impreziosito da opere di Guido Reni e Guercino. Il portico coperto, con 666 arcate, collega il santuario a Porta Saragozza in città. Il numero di 666 (simbolo del demonio) non sarebbe casuale ma è pieno di riferimenti simbolici: i portici hanno la forma di un serpente (il diavolo) schiacciato dal piede della Madonna, rappresentato dalla chiesa con la sua immagine miracolosa. La salita, quindi, rappresenta un percorso di liberazione e purificazione dal peccato. Dalla chiesa, ogni anno, parte la processione che porta la Madonna con Bambino alla cattedrale durante la settimana dell’Ascensione. Lungo i portici di San Luca i bolognesi vanno a correre, soprattutto di domenica: se volete affrontarli, scarpe comode e tanta pazienza, perché si fatica molto!